Nel mese di Febbraio precisamente il giorno venti durante un turno di vigilanza ambientale in Valconca
la GEV A.S. e la GEV V.P. hanno avvistato un raro volatile.
Immediatamente, consapevoli della situazione, hanno provveduto a segnalare il raro esemplare agli addetti regionali del Censimento Avifauna, qui di seguito lo scatto testimone dell'avvistamento.
Indubbiamente si tratta di un "IBIS SACRO"
Ibis sacro
Un Pellicaniforme dal nome particolarmente suggestivo, l’ibis sacro fa parte della famiglia dei Threskiornis, un tempo abitante privilegiato dell’Egitto dal quale paese, ad oggi, è totalmente scomparso. Proprio in Egitto l’ibis sacro era venerato come divinità, simbolo di Thot, Dio della luna, della sapienza, della scrittura e della magia.
Aspetto:
Dal piumaggio uniformemente bianco, l’ibis sacro presenta in alcuni casi riflessi verdi o bluastri, che lo rendono inconfondibile. E’ dotato di lunghe zampe e di becco aguzzo nero, esattamente come la coda. Si tratta di un pellicaniforme dalle dimensioni notevoli per il suo genere: lungo fino a 60 centimetri può arrivare a pesare quasi 2 kg. A sorprendere è soprattutto la sua apertura alare che raggiunge anche il metro e ventitré nel caso di esemplari adulti.
Durante il volo ricorda molto da vicino una cicogna.
Distribuzione e Habitat:
Per quanto abiti preferibilmente luoghi poco distanti da paludi, fiumi o acquitrini, è possibile trovare l’ibis sacro in una varietà notevole di ambienti. Non di rado risiede ai margini delle città e non disdegna nemmeno le coste. Ad oggi è presente sia nel continente africano, sia nel Medio Oriente. Purtroppo si tratta di specie a rischio d’estinzione a causa della pressione venatoria cui è stata sottoposta in passato.
Grazie a recenti introduzioni è possibile ammirare esemplari di ibis sacro anche in Francia e in Italia, in Spagna e addirittura in Florida; tutto merito delle sue grandi capacità di adattamento.
Biologia e riproduzione:
L’ibis sacro è specie diurna e fino al tramonto lo si può ammirare in attività. E’ sociale e vive in gruppi anche molto numerosi. Questi durante il periodo dell’accoppiamento possono raggiungere anche i 500 esemplari.
Sorprende scoprire che si tratta di un carnivoro che per necessità si nutre anche di semi o di alghe. Grande cacciatore, è un’artista nella cattura di pesci, serpenti, batraci e invertebrati in genere, ma non di rado sfida animali ben più grossi della sua stazza.
L’ibis si riproduce durante la stagione estivae i maschi creano una sorta di harem composto da numerose femmine che i più audaci riescono a sottrarre agli altri avversari.